LA BABYSITTER Prima parte

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Aletto
     
    .

    User deleted


    Fin da quando ero molto piccolo sentivo l’attrazione verso il mondo del bondage pur non sapendo affatto ovviamente che si chiamasse così o di cosa si trattasse. Immaginavo spesso di legare donne da cui ero attratto , personaggi femminili della fantasia come protagoniste di cartoni animati , fumetti e storie. Qualche volta immaginavo di fare una simile esperienza anche con persone del mondo reale che vdevo tutti i giorni , dal vivo o in tv , come vallette o attrici . Poco a poco in maniera rudimentale inizia a fare le prime sperimentazioni , ovviamente su me stesso , ma in me cominciò a mannifestarsi il desiderio di provare ciò che sapevo , quel poco che avevo imparato con una persona vera , anche se sapevo che era al quanto improbabile per non dire impossibile. Il mio grande sogno diventò tuttavia realtà nel febbraio del 1987 , quando avevo solo 12 anni .
    In quel periodo i miei passavano intere giornate fuori ,e a talvolta anche le notti ,per motivi di lavoro ,e spesso mi lasciavano in compagnia di una babysitter di fortuna ,personificata nella mia vicina di casa , Sabrina ,una ragazza che aveva più o meno 18 anni . Era la sorella di un mio amico o per meglio dire compagno di giochi e coetaneo, e questo faceva di lei ,almeno sulla carta ,un esperta di ragazzini o per lo meno di fratelli minori . Sabrina era un po’ un maschiaccio , ma non nei modi di fare o nell’aspetto , aveva solo un animo molto semplice . Liquidava tutto con estrema facilità e non stava li a preoccuparsi di tante cose come facevano molte ragazze, con lei potevi parlare di qualsiasi cosa , difficilmente si scandalizzava. Spesso giocava con noi e si lanciava in baruffe varie , e in qualsiasi cosa potesse risultare competitivo , ma era spesso scanzonata , e quando si lasciava troppo andare al suo dolce “ far nulla” diventava quasi svanita. Io la consideravo una specie di animaletto per quanto era semplice e impulsiva allo stesso tempo , ma devo dire comunque che era molto carina, e questa combinazione di bellezza e spirito libero la rendevano molto attraente. Mi piaceva quando sedeva vicino al tavolo stando inginocchiata sulla sedia e con i gomiti appoggiati sul tavolo faceva qualsiasi cosa , come vedere la tv , leggere , pensare e così via. Avevo spesso fantasticato su di lei , immaginavo come sarebbe stato legarla , una volta addirittura sognando la scena, e svegliandomi sul più bello ,ma la cosa non mi sembrava realizzabile , non solo per il suo carattere ribelle , ma anche perché sarebbe stato impensabile proporre una cosa del genere a chiunque in generale. Nonostante ciò venne il giorno in cui l’impossibile divenne possibile. Io ero appena tornato da scuola e attraversando la porta della cucina la ritrovai li , di fronte a me con aria svanita. Era appoggiata con la schiena contro la credenza e aveva le mani dietro la schiena. Con aria stranita guardava in direzione del soffitto come se ci fosse sopra scritta un equazione matematica che doveva risolvere . Indossava un maglione marrone di lana , ma non di quelli classici , scendeva dritto e l’orlo poggiava appena selle anche. Portava poi una lunga gonna grigia rigata verticalmente che arrivava alle caviglie scendendo dritta, come il tubetto di un dentifricio. Quella gonna mi era sempre piaciuta perché in un certo senso rendeva già l’idea della prigionia , non si poteva correre o scappare e camminando la gonna disegnava un favoloso ventaglio capovolto la cui elasticità del tessuto veniva messa a dura prova. Lei aveva già mangiato e aspettava che io finissi per poi lavare i piatti ,e per tutto il tempo sene stava con la schiena appoggiata alla credenza con le mani dietro la schiena dondolando lievemente il bacino a ritmo musicale di qualche motivetto che aveva in testa e facendo oscillare e cambiare leggermente la forma della gonna dalle ginocchia in giù , in particolare l’orlo che danzava come le fiamme all’interno di un camino. I suoi bellissimi capelli lisci , castani , stranamente sciolti buttati quasi a caso sulle sue spalle testimoniavano la sua apatia. Sulla fronte i capelli erano diventati ciò che era rimasto di un ex frangetta che si stava trasformando in qualcos’altro. Infatti scostati di lato quei bellissimi capelli si erano strasformati in un setoso ciuffo che copriva il sopracciglio sinistro e in minima parte l’occhio. Non era facile occultare l’occhio , aveva degli occhi bellissimi , molto grandi ,color nocciola , che adornava con la matita e del mascara, , dando maggiore femminilità agli occhi anche se non ve ne era bisogno. Cercai di resistere con tutte le mie forze alla pressione mentale che il feticcio della gonna che andava molto di moda in quel periodo esercitava su di me , ma le mani dietro la schiena accompagnate al movimento ondeggiante del suo corpo avevano fatto scattare una scintilla che la faceva apparire ai miei occhi come se fosse legata e cercasse di liberarsi. Andai a in camera da letto cerando di distrarmi , ma non riuscivo a pensare ad altro. Dopo un po’ comincia a convincermi che era possibile e che in fondo non c’era nulla di male. Cinque minuti dopo avevo deciso di entrare in azione. Quando tornai in cucina lei aveva cambiato postazione. Ora aveva la mano sinistra appoggiata al lavandino e la destra puntata nel fianco ,il ginocchio destro era piegato quasi a novanta gradi facendo si che la gamba intersecasse trasversalmente la gamba che andava a sovrastare puntellando con le dita del piede il pavimento e tenendo in questo modo la pianta del piede sollevata. Indossava quelle che sembravano ciabatte , o una sorta di cose affini , per cui l tallone veniva fuori dalla calzatura. La gonna da un lato poggiava sul tallone , dall’altro lato scendeva dritta come un tubo eccettuato alcuni segni di tirature diagonali causate dal ginocchio che si conficcava nella stoffa internamente. Il suo sguardo era perso nella tv mentre l’acqua scendeva come una cascata dal rubinetto e si abbatteva sui piatti nel lavatoio. Mentre mangiavo dal mio piatto ero eccitato a tal punto al pensiero di quello che intendevo fare che quasi mi strozzavo continuamente bombardato dal cuore che pulsava a ritmo di una gran cassa, e nel frattempo cercavo una motivazione veloce per poter fare quello che volevo senza creare incidenti o generare un reato . Quando lei mise le mani sui fianchi con i pollici verso il basso , mettendo in risalto le sue forme e sbadigliò dopo alcuni istanti , mi parve quasi che anche lei volesse sollecitarmi a darmi un mossa. Mentre si tirava su le maniche guardando il mio piatto vuoto mi venne l’idea. Mi era venuto in mente di chiederle uno scambio di favori , e sapendo quanto fosse pigra potevo offrirmi di lavare i piatti. Venne verso di me e ghermì i due piatti in cui avevo mangiato ,ma io mi alzai subito dopo di lei seguendola fino al lavandino , cercando di gustarmi l’immagine dei suoi bellissimi capelli lisci che scorrevano sulla sua schiena come un fiume in piena e il suo tenero sedere che sculettava fino al lavandino. Appena immerse i miei piatti nell’acqua si voltò verso di me notando la mia presenza al suo fianco. Mi sovrastava lievemente perché pur essendo adulta rispetto a me era comunque non altissima , forse misurava circa 160 cm , difficile dirlo col senno di poi. Gli appoggia la mia mano destra sulla spalla delicatamente dicendole che ci avrei pensato io ai piatti , ma lei non si mosse. Continuava a fissarmi , con gli che indagavano , mentre il suo mento sembrava quasi toccare la sua spalla. Voltò poi anche il corpo verso di me e dopo aver incrociato le braccia continuò a fissarmi ma in maniera diversa. Le sopracciglia si disallinearono , dato che un occhio si era leggermente spalancato rispetto all’altro che invece tendeva a chiudersi , quasi come se stesse concentrandosi per ricordare qualcosa. Poi parlò: “Cosa hai fatto che vuoi che io non dica ai tuoi genitori?”…Poi abbozzò un mezzo sorriso soddisfatto come se fosse sicura di averci preso. Dentro di me pensai che non avevo ancora fatto quello che potrebbe essere qualcosa da non confessare. Le dissi che avevo bisogno del suo aiuto per un esperimento , e cioè che dovevo legarla e vedere quanto tempo lei ci metteva per liberarsi.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,408

    Status
    Offline
    Mi piace!!!...Non vedo l'ora di sentire il seguito...😃
     
    Top
    .
1 replies since 13/3/2016, 18:33   1572 views
  Share  
.